
I matrimoni sono come le mode: mutano in forma, colore, dettaglio.
Quando è il nostro turno, molti di noi danno una sbirciata alle ultime nozze celebrate da VIP, personaggi politici, addirittura reali.
Purché siano freschi, recenti, appunto… “di moda”.
Eppure, può capitare che il matrimonio dei nostri sogni abbia le tonalità del passato, il romanticismo del vintage, l’eleganza dell’antico.
Dipende tutto da ciò che vogliamo esso trasmetta.
E molto trasmetteva il matrimonio di Jackie Kennedy, quando il 12 settembre 1953 convolò a nozze con l’allora senatore John Fitzgerald Kennedy: quello, fu l’evento dell’anno.
Poche sono le parole che bastano per descriverlo: eleganza discreta, ma prorompente.
Nella bellissima cornice di Newport, Rhode Island, la coppia di sposi e i loro 700 invitati, hanno celebrato le nozze presso la chiesa di St.Mary – che già usavano frequentare per la messa della domenica – e festeggiato con un numero ancor più consistente di ospiti, sul prato di Hammersmith Farm.
Una residenza della famiglia di Jackie, che è stata in grado di trasformarsi – per quel giorno – in un posto da sogno: catering, musica e wedding cake non hanno deluso le aspettative.
Il tutto venne descritto, difatti, come regale.
Ma è il vestito a rispecchiare l’innato senso di gusto e eleganza della sposa: il suo abito venne realizzato dalla stilista afro-americana Ann Lowe, già conosciuta nell’ambiente aristocratico americano.
Con ben 45 metri di taffetà color avorio e crema, il modello ballgown la rendeva a dir poco principesca: il corpetto aderente con scollo a cuore rivelava discrezione, mentre il velo in tulle e pizzo le attribuiva un ineguagliabile tocco di raffinatezza.
La gonna resta comunque il fulcro dell’abito: stoffa intrecciata e fiori concentrici contribuirono a far passare questo vestito alla storia.
Difatti, ne verranno create repliche nel corso degli anni successivi.
I gioielli, poi, non erano da meno.
Un filo di perle le adornava il collo, ed il leggendario braccialetto di diamanti donato da JFK le impreziosiva il polso, catturando frammenti di luce e sguardi dei presenti.
La verità è che tutto sta in ciò che è il nostro essere, il nostro animo.
E perché non ispirarsi ai matrimoni che hanno fatto la storia, per organizzare il nostro?

